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PERU: Incontro nazionale di Red Kawsay
PERU: IV Incontro nazionale di Red Kawsay
Nei giorni 16, 17 e 18 di giugno si è realizzato il IV Incontro nazionale di Red Kawsay contro la tratta di persone, dal titolo “La tua voce è libertà, denuncia la tratta di persone”.
E’ stata un’esperienza di comunione e arricchita dai 52 partecipanti religiose, religiosi e sacerdoti provenienti da tutto il Peru; un’esperienza interculturale e intercongregazionale. I partecipanti provenivano da tutti i continenti. Tutti impegnati in situazione di frontiera, alcuni nelle periferie di Lima, altri nelle zone remote e di frontiera dell’Amazzonia, della cordigliera delle Ande e dalle regioni costiere. La metodologia seguita è stata di Vedere, Giudicare e Agire.
Durante l’incontro i rappresentanti delle diverse regioni del Perù hanno presentato la realtà della tratta e le sfide che questa realtà presenta, per cercare di comprendere meglio questo fenomeno sociale e le sue implicazioni, considerando che il Perù è il terzo paese dell’America Latina per percentuale di numero di vittime, presentando caratteristiche proprie, soprattutto per quanto riguarda la tratta interna al paese.
Le giornate sono state segnate da diversi interventi. CHS una ONG impegnata contro la tratta di persone molto conosciuta in Perù, che ha fatto un’analisi di congiuntura sulla situazione della tratta di persone nel paese. Anche rappresentanti dell’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni hanno offerto dei giochi di ruolo per aiutare i partecipanti a comprendere meglio questo fenomeno.
Sr. Patrizia Dieringer ha illuminato la realtà attraverso testi biblici che parlano della compassione di chi “vedendo …. giudica e agisce” seguendo la logica del Buon Samaritano, si contrappone a quella del levita e del sacerdote, che nonostante vedano, non agiscono e non fanno nulla per aiutare.
L’incontro si è concluso con l’appello ad avere un cuore samaritano, dove ciascun partecipante ha rinnovato l’impegno di continuare in un lavoro preventivo, di sensibilizzazione, informazione e di tutela della vita delle giovani e dei giovani peruviani, sempre più a rischio di cadere nelle mani dei trafficanti, soffrendo per questo crimine contro i diritti fondamentali e la persona. Impegno che chiede di andare oltre il contesto ecclesiale, affinché la compassione attiva possa contagiare anche le Organizzazioni Governative peruviane e i diversi organismi preposti contro la tratta di persone, previsti dalla legge.
De Hna Silvia Sartori, smc – Perú