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TESTIMONIANZA DI SR. MARIE CLAUDE NADDAF, RGS - COORDINATRICE DI WELLS OF HOPE
Sono Suor Marie Claude Naddaf, religiosa di Nostra Signora della Carità del Buon Pastore e coordinatrice regionale di Wells of Hope in Medio Oriente. Prima di tutto vorrei segnalare che la rete Talitha Kum, che nasce dall'Assemblea dei Superiori Generali (UISG) è un segno dei tempi, una chiamata profetica per la Vita Consacrata del nostro tempo. Quale missione potremmo realizzare sulle orme di Gesù Buon Pastore se non quella di andare alla ricerca della pecora gettata nelle periferie del mondo? Essere un buon samaritano che si china e guarisce le vittime da diversi tipi di sfruttamento conseguenza di questa mercificazione odiosa e lucrativa del nostro tempo?
Cosa significa per te lavorare contro la tratta di persone? Quali sono le principali sfide della tratta di persone in Medio Oriente?
Considero che lavorare contro la tratta di persone è una benedizione per me, che mi permette di guardare nelle periferie del nostro mondo ed essere una risvegliatrice di vita nell'oscurità di così tante persone. Lavorare contro la tratta è una passione che abbraccia tutte le mie facoltà, abilità, pensieri, parole, e mette tutto il mio essere al servizio di questa causa.
Significa promuovere la prevenzione a tutti i livelli della società limitando qualsiasi tipo di sfruttamento sessuale di donne e ragazze, abusi che danneggiano i più vulnerabili. Prevenire e limitare i matrimoni precoci. Prevenire i pericoli e lo sfruttamento dei bambini lavoratori, bambini di strada, soprattutto in un momento in cui la povertà raggiunge circa il 70 per cento della popolazione; denunciare coloro che assumono questi bambini.
Significa condurre campagne di sensibilizzazione e prevenzione nei quartieri più poveri e popolari e nei campi profughi e sfollati per combattere il traffico di organi. Rafforzare la rete locale, regionale e internazionale per denunciare i trafficanti. Stabilire dei programmi personalizzati per la protezione delle vittime e sopravvissuti attraverso il supporto materiale, psicologico, spirituale e legale alle vittime e per coloro che non sono in grado di pagare le loro spese. Per coloro che rimangono in paese, la nostra rete fornisce programmi di formazione e riabilitazione delle vittime e gruppi vulnerabili per la loro reintegrazione nella società.
La situazione creata dalla pandemia di COVID-19, i confinamenti, la mancanza di risorse, la violenza nelle famiglie, il fenomeno delle donne e dei bambini che scappano per sfuggire a queste situazioni rendono le persone più vulnerabili e facili prede di trafficanti e sfruttatori. Tutto questo percorso è tratto da una preghiera incessante chiedendo al Signore lo spirito di saggezza e di discernimento per salvare e empowering le vittime.
LE SFIDE: In alcune regioni dei nostri paesi il problema della tratta è un tabù, addirittura c'è un rifiuto di riconoscere e conoscere la presenza di questo flagello nelle nostre società. Questa situazione limita i nostri interventi e lo svolgimento delle nostre attività in luoghi pubblici. Il matrimonio precoce e forzato è una realtà radicata nella mentalità di certe famiglie, soprattutto in una società patriarcale. Nei nostri paesi, la mancanza di opportunità di lavoro per sostenere la famiglia costringe i bambini nel mercato del lavoro per garantire la loro sussistenza quotidiana, non abbiamo alternative per proteggerli e provvedere ad alcuni dei loro bisogni fondamentali. A questo si aggiunge l'indifferenza delle nostre società di fronte al fenomeno della tratta, percepito anche nella Chiesa locale e fra le congregazioni religiose. L'incapacità dei nostri paesi di sviluppare politiche nazionali e azioni concrete per contrastare il fenomeno, inoltre alle guerre, la violenza, l'immigrazione. Deploriamo le politiche delle grandi nazioni che pretendono di lottare contro la tratta di persone e impongono a sua volta sanzioni che colpiscono la popolazione più povera.
Condividi alcune delle tue esperienze insieme alle vittime e sopravvissuti della tratta di persone.
Abbiamo vissuto molti momenti di gioia e speranza, di successi, donne e ragazze che sono state riconosciute nella loro dignità e autostima, molti bambini che hanno avuto la gioia di vivere momenti di convivialità in quasi tutte le regioni del Libano. Vorrei condividere con voi due incredibili esperienze di giovani donne che hanno attraversato il cammino della servitù e la schiavitù:
Zahra T. È una giovane ragazza assunta da un uomo che presumibilmente voleva aiutare la sua famiglia trovando un lavoro per la loro figlia: programma di viaggio, collocamento presso una famiglia ricca, tutto sistemato finché un giorno c'è stato il silenzio, nessun segno di vita di Zahra, dramma che è durato per dieci anni. Un giorno Wells of Hope in Libano ha ricevuto una chiamata su una giovane ragazza scomparsa da dieci giorni, una richiesta di aiuto con delle informazioni fondamentali per trovare le tracce di questa giovane ragazza nella nostra grande regione. Si avviò così una ricerca a tutti i livelli, lo scambio di informazioni, la creazione di rete a livello locale, nazionale, regionale e internazionale con la collaborazione di alcune ambasciate. Dopo 6 mesi siamo riusciti a trovarla, l’abbiamo aiutata con i documenti e il biglietto aereo, finalmente con molta gratitudine Zahra ha raggiunto la mamma, che l'ha accolta dicendo: "Grazie Signore che mi hai ridato la vita attraverso il ritorno di mia figlia, sono felice di riaverla. Ora posso morire in pace!”
Hassna H K. Che dall'età di 6 anni ha subito sfruttamento, schiavitù e violenza. Dopo la morte di sua madre è stata venduta più volte ad altri uomini e in diversi paesi attraverso il matrimonio combinato, dove il padre guadagnava a prezzo della figlia. In uno dei nostri workshop di sensibilizzazione, un singhiozzo soffocato catturò l'attenzione del facilitatore della sessione che è riuscito a riconoscere in Lei una persona bisognosa di aiuto e accompagnamento. A 25 anni, Hassna ha potuto intraprendere il suo viaggio verso una vita migliore, l’he stato offerto aiuto materiale, psicologico e legale durante tre mesi e siamo felici di vedere ora un volto pieno di vita negli occhi che brillano di gioia. Questo programma di riabilitazione e di formazione le permette di essere reintegrata in un'altra regione, e a noi di essere testimoni di una donna che ha ritrovato la sua dignità e la sua autostima.
Quali sono le cose che hai imparato e che porti nel tuo cuore? Cosa significa per te far parte di Talitha Kum?
Talitha Kum è un carisma specifico del nostro tempo, per la Chiesa e la Vita Consacrata, per dispiegare la cura di Dio a tutti gli uomini e donne senza discriminazione, per testimoniare la tenerezza e la compassione di Dio per tutte le vittime di questo flagello, per aprire un cammino di speranza verso un mondo migliore. Credo fermamente nella dimensione della preghiera incessante e dell'intercessione per sostenere queste persone. Desidero fare un appello urgente a tutte le congregazioni religiose e alle Assemblee dei nostri Superiori Maggiori per dare la possibilità ad altre sorelle e fratelli di impegnarsi in questa missione contro la tratta di persone e la cura delle vittime. Che sia per la gloria di Dio e per la salvezza di tutti i popoli.