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Somchai, schiavo liberato dalla prigionia del mare
Storie di rinascita di Talitha Kum
“Mi chiamo Somchai e ho 40 anni, molti dei quali vissuti insieme alla mia famiglia, in una baraccopoli in Tailandia. La mia vita non è stata facile. Non ho potuto studiare perché i miei genitori erano poveri, non avevo documenti ed ero e sono tutt’ora affetto da schizofrenia. Mi guadagnavo da vivere con la vendita dei rifiuti.
Quando mi è capitata l’occasione di imbarcarmi su un peschereccio ho accettato la proposta, ero stanco di tanta povertà. Sognavo di girare il mondo. Purtroppo, mi trovai in una situazione peggiore di quella di prima: mangiavo poco e non riposavo mai. Anche il pagamento promesso non è mai arrivato. Dopo alcuni mesi sono stato abbandonato in un’isola dell’Indonesia. Non capivo la loro lingua, ho sofferto molto. Ho cercato di fuggire ma è stato solo grazie all’aiuto di Caritas e poi di Talitha Kum se ho potuto riconquistare la libertà e tornare in Tailandia.
Le religiose mi hanno aiutato a ottenere i documenti che non ho mai avuto e hanno seguito il mio caso, consentendomi di ottenere il risarcimento dei danni e di costruire una nuova casa, dove vivo con i miei genitori. Ho ripreso il mio vecchio lavoro e le sorelle di Talitha Kum continuano a sostenermi per vivere con dignità, nonostante la mia malattia”. (TK Tailandia).
Crediti foto: © Lisa Kristine