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La storia di Charlie
Mi chiamo Charlie e questa è la mia storia.
Sono cresciuta in una famiglia benestante, con i miei genitori e i miei due fratelli, in una fattoria vicino ad una piccola città del Kansas, negli Stati Uniti. Fin da quando ero piccola la mia famiglia è sempre stata orgogliosa dei miei traguardi sportivi, musicali e scolastici. Mi sono diplomata in tempo con il massimo dei voti e mi sono trasferita in un college a Manhattan.
Dopo due settimane di università, nel fine settimana del Labor Day del 2006, sono stata invitata da un'amica fidata in un hotel dove sono stata venduta a un gruppo di militari per poi essere violentata e torturata per tutta la notte. Inoltre, la mia “amica”, aveva scattato delle foto e si era detta pronta a mandare quei contenuti a mio padre e a mio fratello se solo avessi detto qualcosa. Questa minaccia fece sì che potesse trarre profitto dalla mia persona nei mesi successivi.
Nel dicembre 2006, la mia amica si laureò con lode e mi ha venduta a un altro trafficante, ma solo in seguito venni a conoscenza di essere stata venduta a lui. È arrivato nella mia vita come farebbe un futuro marito o un fidanzato; mi portò a cena e pranzo fuori per circa un mese, poi iniziò a vendermi a clienti paganti per violentarmi e torturarmi. Dopo un po', rivelò il suo legame con il precedente trafficante e realizzai di essere intrappolata. Ero costretta a soddisfare i desideri dei clienti paganti, per quanto depravati o violenti fossero. Più pagavano, meno tutele avevo. Sono stata venduta alle iniziazioni delle confraternite, ai religiosi e ai leader delle chiese, ai professori universitari, agli avvocati, ai medici e agli studenti dei campus. Sono stata venduta perfino a militari in servizio attivo e agli agenti di polizia, uomini che giurano di proteggere e servire. Alla fine, sono stata costretta a partecipare ad atti contro gli altri ed è stato allora che ho capito che dovevo trovare una via per uscirne.
Ho contattato 14 diverse organizzazioni che si occupano di difesa, ospedali e organizzazioni che si battono contro la violenza domestica, ma non ho ricevuto alcun aiuto. Ero stanca della violenza continua, della mancanza di controllo sulla mia vita e mi stavo allontanando sempre di più dagli obiettivi che mi ero prefissata. Dopo che il mio trafficante è partito per l'Iraq, ho preso le distanze da tutti coloro che conoscevo e ho cercato di concentrarmi sulla scuola. È stato difficile e mi sono fatta molti nemici. Il mio trafficante mi ha lasciato senza soldi e non ho avuto altra scelta che cercare altri modi per guadagnare l'affitto. Ho partecipato a una festa con l'intenzione di "pagare l'affitto" e ho finito per incontrare un giovane che è stato la prima persona ad ascoltare quello che stava succedendo nella mia vita e che si è sinceramente impegnato per aiutarmi a riprendere il controllo della mia vita, incoraggiandomi a fare un passo dopo l'altro. Oggi è ancora nella mia vita e siamo felicemente sposati da 12 anni.
Secondo il Sesto Rapporto Annuale sulla Tratta di Persone degli Stati Uniti d'America, nel 2006 questa nuova forma di schiavitù ha causato la morte di oltre 800.000 vittime, soprattutto donne e bambini. Ogni anno, le vittime sono state trattate in modo orribile e costrette a vivere uno stile di vita degradante.
8 Giugno 2023