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Un anno dalla Call to Action di Talitha Kum
Oggi è la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Il legame tra questa giornata e il cuore del nostro impegno è molto stretto. Coscienti che oltre il 70% delle vittime della tratta sono donne e bambine, continuiamo a lavorare per il ripristino della dignità degli sfruttati e degli oppressi.
Esattamente un anno fa, Talitha Kum ha lanciato la “Call to Action”, uno strumento per tutte le persone impegnate, a vari livelli e con differenti responsabilità, nella lotta alla tratta. In questi 12 mesi la Call to action è arrivata in ogni continente dove Talitha Kum è presente (la trovate tradotta in 5 lingue) ed è diventata uno strumento di sensibilizzazione, di advocacy e di azione contro la tratta.
La “Call to Action” di Talitha Kum, scritta dalle reti di Talitha Kum, e approvata e sostenuta dall’esecutivo dell’Unione Internazionale delle Superiore Generali, è nata con l’intento di unire le forze contro la tratta e si si rivolge a chiunque condivida la “visione di un mondo libero” dalla tratta e dallo sfruttamento. Intende, dunque, “raggiungere i protagonisti della governance globale, compresi gli Stati, le organizzazioni internazionali”, nonché istituzioni, organizzazioni e gruppi che si impegnano nella lotta contro il traffico di esseri umani.
A distanza di un anno, le quattro parole chiavi della “Call To Action” di Talitha Kum, continuano ad essere quanto mai attuali:
- curare le vittime della tratta e dello sfruttamento umano;
- guarire le ferite fisiche, psicosociali e spirituali delle vittime;
- empower le vittime e i sopravvissuti, così come le persone a rischio;
- rigenerare la dignità umana promuovendo l'accesso alla giustizia.
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Altri dati sulla violenza sulle donne
Secondo le Nazioni Unite, oggi,due terzi delle persone analfabete nel mondo sono donne; una donna su tre ha subito violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita; e, ogni giorno, in media 137 donne vengono uccise da un membro della propria famiglia. A questi dati, si aggiungono quelli impressionanti dell’Asian Pacific Institute on Gender-based Violence secondo cui circa 200 milioni di donne e bambine, tra i 15 e i 49 anni, hanno subito mutilazioni genitali femminili.